Finanziamento minimo da 500mila e massimo di 5 milioni di euro per riqualificare o ammodernare gli immobili da destinare al personale dipendente per una durata minima di 9 anni e con uno sconto sul canone di affitto di almeno il 30% rispetto ai valori di mercato della zona. Ogni intervento deve assicurare la creazione di almeno 10 posti letto. Sono le coordinate della misura voluta dal ministero del Turismo Daniela Santanchè destinata alle imprese del settore turistico , varata dal Consiglio dei ministri a fine giugno il cui decreto attuativo sta per essere pubblicato sulla Gazzetta ufficiale. Nel testo viene fornito l’elenco con relativo codice Ateco delle imprese che possono accedere all’agevolazione in cui compaiono non solo alberghi, ostelli, rifugi di montagna, bed & breakfast, campeggi, villaggi turistici ma anche ristoranti e bar. Si tratta di uno stanziamento complessivo in conto capitale da 120 milioni di euro (44 per il 2025, 38 per il 2026 e altri 38 per il 2027) a cui si sommano 66 milioni nel triennio di contributi in conto esercizio per sostenere i costi delle locazioni degli stessi immobili.
L’immobile per cui si chiede il finanziamento non deve essere necessariamente di proprietà ma anche in locazione. Tra le spese ammissibili ci sono coibentazione dell’involucro edilizio, sostituzione dei serramenti e delle superfici vetrate, interventi su scali mobili e ascensori, rimozione dell’amianto, sostituzione di caldaie con modelli ad alta efficienza fino alle demolizione e ricostruzione di edifici nel rispetto della volumetria. Ma c’è spazio (nel limite del 30% del finanziamento) anche per impianti, macchinari e arredi. C’è anche un “bonus energetico” perché l’intensità dell’agevolazione è aumentata del 15% se la prestazione energetica viene migliorata del 40% rispetto alla situazione di partenza. In fase di valutazione delle domande il punteggio sale in base al numero di posti letto creati, mentre viene incentivata la diversificazione dell’offerta turistica (favorite le aree periferiche e non metropolitane) e la destagionalizzazione (più punti se l’operatività della struttura supera i 270 giorni l’anno).
I beneficiari del contributo si impegnano a destinare gli immobili oggetto dell’intervento ai lavoratori impiegati presso la propria struttura turistico-ricettiva o l’esercizio di somministrazione di alimenti o bevande. Nel decreto legge il periodo minimo era indicato in cinque anni che nel decreto attuativo sono saliti a nove. Perché la misura posso produrre i suoi effetti manca ancora l’attuazione della parte riguardante i contributi di parte corrente destinati a sostenere il costo per la locazione scontata degli alloggi. Il ministro Santanchè ha annunciato che arriverà entro dicembre.
Fonte: Il Sole 24 Ore, Imprese e territori del 1 ottobre 2025.