Con il duplice obiettivo di contrastare il “mismatch” ormai galoppante, specie per le competenze tecnico-professionali, e, al tempo stesso, di facilitare l’integrazione dei lavoratori non solo a livello professionale ma anche nel contesto socio-culturale italiano, Fondimpresa fa da apripista (tra i fondi interprofessionali) e lancia il primo “avviso pilota” per la «Formazione nei Paesi terzi».
Il principale fondo paritetico italiano, realizzato da Confindustria-Cgil, Cisl e Uil, ha messo infatti sul piatto 5 milioni di euro, disegnando un percorso che nasce proprio dalla modifica del Testo unico sull’immigrazione ad opera del decreto 20/2023, varato dal Governo dopo il naufragio di Cutro, che ha aperto alla possibilità di formare i cittadini di Paesi terzi in patria, per poi farli entrare in Italia con un visto di lavoro e formazione, e con l’opportunità di essere assunti oltre i limiti imposti dalle quote previste dai decreti flussi.
Destinatari dell’Avviso 4/2024 sono i cittadini stranieri residenti in Paesi terzi, e/o gli apolidi e gli stranieri rifugiati presenti in Paesi Terzi di primo asilo o di transito, ai fini (dopo essere stati formati) di essere assunti in Italia. I piani formativi devono prevedere almeno cinque partecipanti e 180 ore di formazione (si può salire fino a 320 ore). Come previsto dalle linee guida Interno-Lavoro, si dovranno inserire almeno 100 ore di formazione in lingua italiana - che consentano il conseguimento per lo meno del livello A1 -, 10 ore di educazione civica, elementi di salute e sicurezza e formazione professionale specifica per i profili richiesti (riconducibili alle aree di attività dell’Atlante del Lavoro). Si ritiene utile inserire nel percorso formativo anche il lessico di settore e nozioni in materia di diritto del lavoro. I piani formativi possono essere presentati in qualsiasi momento da enti formativi qualificati in Fondimpresa e aziende aderenti entro le 13 del 31 dicembre 2024.
Fondimpresa, attraverso la responsabile progetti speciali Donata Cutuli, ha preparato il terreno con una lunga serie di riunioni e incontri (si guarda ad Albania e Tunisia, ma anche ad altri paesi africani).
«L’Italia - ha sottolineato il presidente di Fondimpresa, Aurelio Regina - come molti altri Paesi europei, si trova ad affrontare una sfida importante: la carenza di manodopera che colpisce diversi settori, dal manifatturiero all’edilizia, dall’artigianato all’industria. Fondimpresa intende fornire una soluzione con l’avviso 4/2024 . Vogliamo contribuire a creare una immigrazione di qualità: un processo complesso - continua - che richiede la collaborazione di diversi attori come istituzioni, enti del Terzo settore, imprese, e la stessa società, oltre che la creazione di percorsi di formazione e accompagnamento adeguati per contrastare quello che lo stesso Capo dello Stato giorni fa ha definito, dopo gli ultimi tristi avvenimenti, una forma di lavoro che si manifesta con caratteri disumani e che rientra in un fenomeno di sfruttamento del lavoro dei più deboli e indifesi, con modalità e condizioni illegali e crudeli».
Il finanziamento di un singolo piano va da 41.400 euro a 73.600 euro. Ogni impresa aderente potrà chiedere il finanziamento di vari percorsi formativi per un massimo di 500mila euro. Fondimpresa finanzierà anche la formazione che verrà realizzata in Italia, considerando l’esigenza espressa dalle aziende di dover approfondire i percorsi nei contesti produttivi in cui i partecipanti saranno assunti. Il finanziamento totale del piano è subordinato all’assunzione del 90% dei partecipanti effettivi (e nel limite minimo di 5 partecipanti effettivi assunti). La concessione delle somme è subordinata all’approvazione del ministero del Lavoro.
Fonte: Il Sole 24 Ore, Norme e Tributi del 5 agosto 2024