Coronavirus - Aiuti e incentivi alle imprese

Bonus formazione su 24 materie per green e digitale

Il piano Transizione 5.0 rivitalizza gli investimenti delle imprese in formazione, che a un certo punto erano usciti dal radar del precedente programma 4.0. In particolare, viene previsto che il credito d’imposta potrà essere riconosciuto anche per determinate spese in formazione, tuttavia solo nel limite del 10% (e comunque fino a un massimo di 300mila euro) degli investimenti incentivabili effettuati in beni strumentali e in impianti per l’autoproduzione di energia rinnovabile destinata all’autoconsumo.

In particolare, saranno agevolabili le spese per attività di formazione del personale, erogate da soggetti esterni all’impresa, con percorsi di almeno 12 ore anche nella modalità a distanza, ma che prevedano obbligatoriamente il sostenimento di un esame finale con attestazione del risultato conseguito. I formatori possono appartenere a sette differenti categorie: soggetti accreditati presso la Regione o la Provincia autonoma in cui ha sede l’impresa; università, pubbliche e private, ed enti pubblici di ricerca; soggetti accreditati presso i fondi interprofessionali secondo il regolamento CE 68/01; soggetti con certificazione di qualità Uni En ISO 9001 settore EA 37; Competence center; European digital innovation hub; Istituti tecnologici superiori .

I moduli

I percorsi formativi devono prevedere determinati moduli. Per la transizione ecologica sono stati individuati: integrazione di politiche energetiche per la sostenibilità all’interno della strategia aziendale; tecnologie e sistemi per la gestione efficace dell’energia; analisi tecnico-economiche per il consumo energetico e l’efficienza; impiantistica e fonti rinnovabili; manutenzione degli impianti; identificazione delle esigenze energetiche e gestione energetica delle strutture; concetti introduttivi su efficienza e risparmio energetico; esecuzione di simulazioni energetiche; processi, modelli e sistemi impiantistici per l’efficientamento; progettazione di misure energetiche passive; progettazione e installazione di impianti di autoproduzione da fonti rinnovabili; stakeholders della gestione dell’energia e relazioni di cooperazione. Dodici anche i moduli scelti per la transizione digitale: integrazione digitale dei processi aziendali; cybersecurity; business data analytics; intelligenza artificiale e machine learning; robotica avanzata e collaborativa; manifattura additiva; sistemi di visualizzazione, realtà virtuale e realtà aumentata; simulazioni e sistemi cyber-fisici; internet delle cose e delle macchine; cloud e fog computing; interfaccia uomo-macchina; blockchain. In entrambi i casi, i primi quattro settori di questi elenchi sono considerati prioritari, cioè su queste materie l’impresa deve svolgere almeno un modulo di quattro o più ore.

Le spese agevolabili

Quattro le categorie di spese agevolabili. Oltre alle spese relative ai formatori possono essere considerati i costi di esercizio relativi a formatori nonché al personale dipendente, ai titolari di impresa e ai soci lavoratori partecipanti alla formazione, direttamente connessi al progetto di formazione (tra le altre spese, rientrano anche quelle di viaggio e i materiali e le forniture con attinenza diretta al progetto). E poi ancora: i costi dei servizi di consulenza connessi al progetto di formazione; le spese di personale dipendente, nonché dei titolari di impresa e soci lavoratori, partecipanti alla formazione e le spese generali indirette per le ore durante le quali i partecipanti hanno seguito la formazione. Le spese relative al personale dipendente sono ammissibili limitatamente al costo aziendale riferito alle ore o alle giornate di formazione.

Per costo aziendale, viene considerata la retribuzione al lordo di ritenute e contributi previdenziali e assistenziali, comprensiva dei ratei del trattamento di fine rapporto, delle mensilità aggiuntive, delle ferie e dei permessi, maturati in relazione alle ore o alle giornate di formazione svolte, nonché delle eventuali indennità di trasferta erogate al lavoratore in caso di attività formative svolte fuori sede. Le spese relative ai titolari di impresa e soci lavoratori sono ammissibili limitatamente al costo aziendale medio riferito alle ore o alle giornate di formazione dei dipendenti impiegati come “allievi” in percorsi di formazione oggetto del progetto di innovazione.

Fonte: Il Sole 24 Ore, Primo Piano del 7 agosto 2024

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